venerdì, dicembre 02, 2005

Facciamo due conti

Le imprese attive iscritte alla Camera di Commercio di Napoli, nel settembre 2005, erano 216.130. Questo significa che vittime del racket sono 108.065 imprese.

Le imprese attive iscritte alla Camera di Commercio di Palermo, nel settembre 2005, erano 76.170. Questo significa che vittime del racket sono 60.936 imprese.

In soldoni, quanto pesa l'attività d'estorsione sulle imprese del Mezzogiorno? Secondo un'indagine Censis-Fondazione BNC del 2003, la mancata crescita del valore aggiunto delle imprese meridionali causata dalla presenza pervasiva della criminalità organizzata è valutabile in 7,5 miliardi di euro all'anno. La stima, interessando soltanto le imprese sotto i 250 addetti, fa riferimento alla metà, grosso modo, delle attività economiche meridionali e pertanto costituisce una cauta misura del fenomeno complessivo.

Ma non è finita qui.

L'ombra della criminalità sulle imprese non si manifesta solo in termini di mancata crescita economica ma anche di costi per dotarsi di sistemi di sicurezza, e questi ammontano a non meno di
4,3 miliardi di euro, pari al 3,1% del fatturato complessivo delle imprese considerate nella ricerca. Inoltre, il mancato valore aggiunto avrebbe potuto generare almeno 180.000 unità di lavoro regolari annue, ossia il 5,6% di quelle utilizzate attualmente dalle imprese fino a 250 addetti nel Mezzogiorno
.

Facendo una rapida somma, le mafie costano alle imprese del Sud 11.8 miliardi di euro all'anno. Questo, senza contare i costi sociali collegati.

Ci tengono per le palle, insomma.