giovedì, giugno 29, 2006

da lastampa.it

IL CARDINALE TRUJILLO, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA FAMIGLIA, ANTICIPA I CONTENUTI DEL MESSAGGIO CHE IL PAPA LANCERÀ A VALENCIA

Staminali, scomunica per gli scienziati

Linea dura del Vaticano anche verso i politici che «approvano leggi contrarie alla dottrina»

29/6/2006 di Giacomo Galeazzi

CITTA’ DEL VATICANO. Altolà vaticano alla ricerca sulle staminali. «Scomunica» per chi pratica l’aborto, ma anche per chi fa sperimentazioni sulle cellule embrionali. E pure in questo caso la scomunica colpisce «la donna, i medici, i ricercatori». Niente comunione, poi, per i politici cattolici che approvino leggi contrarie alla vita. A pochi giorni dal viaggio del Papa a Valencia per il quinto incontro mondiale delle famiglie cattoliche, il cardinale Alfonso Lopez Trujillo presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, annuncia la linea dura della Santa Sede, suscitando polemiche anche nel mondo cattolico per la durezza dei toni. Senza alcuna diplomazia, il porporato fissa in un’intervista a «Famiglia cristiana» (il settimanale edito dalla casa editrice che pubblica i testi di Benedetto XVI) le direttive su cui si muoverà il Vaticano sulle materie più spinose. Inoltre il «ministro della famiglia» d’Oltretevere ipotizza che la Chiesa possa essere portata «davanti a qualche Corte internazionale» per la sua difesa della famiglia e della vita, «se si ascoltassero le istanze più radicali».

Ammonendo i politici «credenti» a non votare leggi che contraddicano la dottrina della Chiesa sulla vita, lo stretto collaboratore del Pontefice spiega che sarebbe «lieto» di incontrare Rosy Bindi, cattolica dell’Unione, titolare in Italia del neocostituito dicastero della Famiglia. Trujillo parte dall’argomentazione che oggi alcuni «delitti» stanno «diventando diritti» e che ciò «sta accadendo con l’aborto»: «La vita non è più sacra, intoccabile, ma è diventata cosa flessibile nelle mani dell’uomo, che può decidere addirittura quando comincia e quando finisce». Alla domanda se ci sia ancora la scomunica per l’aborto il porporato conferma di sì: «Colpisce la madre, il medico, gli infermieri, il padre se è d’accordo».

La stessa cosa vale per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. «È la stessa cosa. Distruggere l’embrione equivale all’aborto. E la scomunica vale per la donna, i medici, i ricercatori che eliminano l’embrione». I «politici che approvano le leggi», «se sono credenti devono dimostrare la coerenza con i loro atti. Perciò «se approvano leggi inique e ingiuste che distruggono l’uomo e vanno contro Dio, va fatta una riflessione, perchè essi non potrebbero accostarsi all’Eucaristia».

Il presidente del dicastero per la Famiglia riferisce che in Vaticano si teme «soprattutto che, di fronte alle legislazioni attuali, parlare di difesa della vita e dei diritti della famiglia stia diventando in alcune società una sorta di delitto contro lo Stato, una forma di disobbedienza al governo, una discriminazione contro le donne» per cui la Chiesa potrebbe finire davanti a qualche «Corte internazionale». Non nuovo a toni decisi, come è stato nel recente e discusso documento del suo dicastero su «Famiglia e procreazione umana», il cardinale afferma che gli è stato «chiesto espressamente dal Papa di spiegare ai parlamentari la protezione della vita e della famiglia».

Nell’elenco dei Paesi che avrebbero «sbaragliato tutta la giurisprudenza naturale» su famiglia e vita il cardinale inserisce «non solo la Spagna, anche il Belgio, l’Olanda, i Paesi nordici, la Francia». Pur consapevole del fatto che «il dibattito sull’embrione ha radicalizzato lo scontro un po’ ovunque» Lopez Trujillo puntualizza che «la Chiesa non ha alcuna intenzione di avviare scontri di civiltà, né di ferire alcuno. «Poniamo un problema ai parlamenti di tutto il mondo - rimarca -. Queste leggi si occupano del bene comune collettivo, oppure si tratta soltanto di favorire gli interessi di pochi?». Immediate le reazioni della comunità scientifica. «Neanche la scomunica può fermare la ricerca - replica il professor Giuseppe Novelli, genetista dell’università di Roma, in prima linea sul fronte delle staminali -. La scienza non verrà bloccata da questi aut-aut: la biologia e la medicina vanno in una direzione diversa rispetto a quella della Chiesa. D’altronde, se pensiamo che abbiamo atteso 500 anni perché fosse riabilitato Galileo...». La vita accade, sostiene Craig Venter, il padre del sequenziamento del genoma umano, cioè «la vita non sta certo ad ascoltare i problemi etici». «Invece di lanciare scomuniche, bisogna cercare terreni condivisi, non contrasti», commenta lo scienziato Ignazio Marino, chirurgo e presidente della commissione Sanità al Senato.

mercoledì, giugno 14, 2006

Weather Report

Facciamo un attimo il punto della situazione.
Nelle scorse settimane sono accaduti fatti di sangue piuttosto significativi.

1) A Quarto (Napoli), nella notte tra venerdì 2 giugno e sabato 3 giugno, uomini a bordo di uno scooter hanno assassinato Giuseppe Iadonisi, ferendone la figlia di 11 anni, dinanzi agli occhi atterriti di moglie ed altri due figli. Esecuzione camorristica, probabilmente legata al riassetto della nuova mafia flegrea.

2) Ad Arzano (Napoli), sabato 3 giugno, è stato messo in scena un agguato paragonabile a quelli che accadono quotidianamente nelle zone di guerra sparse per il mondo: quattro killer, a bordo di un'automobile, hanno inseguito Ciro e Domenico Girardi e relativa scorta, esplodendo quasi un centinaio di colpi di kalashnikov. Il tutto, naturalmente, in luogo pubblico. Le due vittime erano boss rampanti della zona, sgraditi sia ai Di Lauro sia ai Moccia.

3) A Briatico (Vibo Valentia), domenica 11 giugno, i Carabinieri hanno rinvenuto il corpo carbonizzato di Fedele Scarcella, imprenditore di 71 anni che nel 1998 decise di denunciare i suoi estorsori e successivamente divenne attivista anti-racket. La vendetta è un piatto che si consuma freddo, evidentemente.

4) A Paternò (Catania), domenica 11 giugno, due sicari hanno massacrato a colpi di pistola Roberto Faro e Giuseppe Salvia. Gravemente ferito il figlio di quest'ultimo, Alessio, 7 anni, che attualmente è in condizione di coma farmacologico e fortunatamente in miglioramento.

A fare da contorno, tre episodi a caso scelti all'istante: la scarcerazione del boss Vincenzo di Lauro per un banale errore (nell'ordinanza di custodia cautelare mancava una pagina, incastratasi nella fotocopiatrice); la manifestazione a Piazza Carità (Napoli) del Centro per i Diritti del Cittadino, perché secondo la Confesercenti sembra che il pizzo per un negozio vada dai 250 ai 1500 euro al mese, mentre per un cantiere edile, altro ambiente in cui la criminalità organizzata ha imposto la sua "protezione", la somma oscilla tra i 20mila ed i 30mila euro al mese [...] 160mila i commercianti campani, colpiti dalle richieste di pizzo; 150mila quelli usurati, per un giro d'affari di 18 miliardi di euro nella sola Campania; l'arresto di esponenti della "Mafia del Gargano", accusati di aver condizionato il sistema dell'assegnazione degli appalti pubblici nel foggiano, finanziati con i fondi del Giubileo e del terremoto del 2002.

Ogni tanto il mainstream informativo parla di "emergenza mafia": per alcuni giorni si susseguono le solite opinioni dei soliti opinionisti, le solite interviste ai soliti uomini di giustizia, i soliti retroscena dei soliti episodi. Poi il circo si trasferisce in un'altra città, alla ricerca di notizie in grado di catalizzare meglio l'audience.
Il problema sorge quando ci si accorge che nel mondo odierno un fatto sembra esistere solo in relazione ad un servizio giornalistico: e così, come effetto collaterale, si alimenta ad esempio l'impressione che la criminalità organizzata funzioni e colpisca a ritmo alternato, con pause più o meno lunghe tra un delitto e l'altro; si alimenta la disinformazione su una questione cruciale della vita degli italiani, che ne investe gli aspetti sociali, culturali, politici e financo economici.