giovedì, dicembre 15, 2005

La Casa della Legalità ( Genova ) chiede aiuto

Ricevo il seguente appello:

Adesso chiediamo aiuto.

Non pensavamo che le minacce e le intimidazioni di chiaro stampo mafioso avessero così presa sulla comunità in cui viviamo. Non pensavamo che
intraprendere la strada di costruzione di uno spazio aperto di impegno civile per la legalità e la giutizia sociale nel contrasto alle mafie, per la promozione della coscienza civile e della cultura, con attività sempre gratuite di gioco e divertimento pulito fosse così irta di contrasto netto e deciso della criminalità organizzata presente storicamente in questa porzione di città.

Abbiamo sbagliato valutazione, pensavamo che rispondendo a minacce e intimidazioni avremmo trovato sostegno e appoggio nella popolazione. Non è stato così, alla minaccia "vi facciamo chiudere" è seguita la pratica: le persone non entrano, hanno paura. Solo quando vi sono iniziative arrivano
persone da fuori quartiere, a volte non arriva nessuno.

Abbiamo resistito e cerchiamo di resistere ostinatamente perchè cedere vorrebbe dire "hanno vinto loro". Per questo con il sostegno determinante della Fondazione Antonino Caponnetto abbiamo attivato l'Osservatorio sulla Criminalità e le Mafie, abbiamo lanciato sia in sede, sia con volantini, sia attraverso il web, un'azione di informazione sulla presenza della criminalità organizzata delle diverse mafie a Genova, sui loro settori di attività, sulle vecchie e nuove pratiche di azione. Abbiamo visto che il muro inizia sgretolarsi e persone a conoscenza di fatti e nomi inizia a parlare, testimoniare e collaborare ufficialmente con le autorità competenti.

Abbiamo trovato un grande aiuto dai ragazzi, giovani e non, della Ludoteca Labyrinth che hanno deciso di venire qui da noi per rispondere alle minacce
mafiose e spingere la gente ad entrare ed assaporare il gioco come canale di conoscenza, incontro e divertimento e non come azzardo o scommessa.

Abbiamo avuto sostegno da amici artisti che sono venuti e torneranno a suonare per invitare i ragazzi come gli adulti ad entrare.

Ma, tolti gli appunatamenti occasionali, la gente non entra. Diventa impossibile far fonte alle poche (500€ mensili), ma irrinunciabili, spese per mantenere aperto questo spazio (luce, riscaldamento, acqua, telefono).

Abbiamo presentato diversi progetti e presenteremo la prossima settimana altri, per chiedere alle Istituzioni locali di sostenere i progetti e le attività di Educazione alla Legalità e Giustizia Sociale, per promuovere la coscienza civile e la cultura nel solco della nostra Costituzione e per contrastare alla radice la cultura mafiosa, per offrire ai ragazzi ed alle ragazze risposte concrete alla carenza di spazi e di socialità che lascia il campo al degrado ed alla devianza. Speriamo le risposte siano positive, ma rischiano di arrivare troppo tardi.

Il sostegno visibile e concreto chiesto per la Casa della Legalità di Genova da Elisabetta Caponnetto e Rita Borsellino con la lettera aperta di settembre, sembra essere caduta nel vuoto.

Siamo ad un bivio: o chiudere e rinunciare ammettendo la sconfitta e stroncando sul nascere quel risveglio della coscienza civile nel contrasto
ad un'illegalità diffusa e intrisa di mafie, oppure resistere ancora, ma per questo serve il vostro aiuto, serve che ci aiutiate a questa resistenza.

Vi chiediamo un contributo, anche piccolo, e di diffondere questa richiesta di aiuto a tutti quanti vogliate e possiate estendere questo nostro appello.

Grazie, comunque e a presto.

la Casa della Legalità di Genova
Christian Abbondanza
Simonetta Castiglion

PER LE SOTTOSCRIZIONI E' ATTIVO IL CONTO BANCARIO INTESTATO ALLA
"CASA DELLA LEGALITA' E DELLA CULTURA»
Banco di Sardegna - Filiale I di Genova
conto n° 70032649 - abi 01015 - cab 01401 - cin X

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Dal blog di Daniele Luttazzi. www.danieleluttazzi.it